Una rete di incontri: diario di bordo, giorno 3
Per fortuna che, tra una tappa e l’altra del nostro viaggio virtuale, il tempo passa in fretta.
É a malapena passato il terzo incontro della serie “Una rete d’incontri” e siamo già diventati “La banda della Bottega”, grazie soprattutto all’entusiasmo di chi ci accompagna in questa avventura.
Tra una risata e l’altra, tra un racconto di una nuova zona rossa o di un nuovo confinamento, non ci perdiamo mica in chiacchiere. Almeno, non in chiacchiere inutili.
“Traduttore e non solo: le figure professionali del settore” è stato il tema di discussione del nostro terzo incontro: abbiamo parlato delle numerose figure della filiera editoriale con le quali un traduttore si ritrova spesso a collaborare, o addirittura a rivestirne il ruolo quando, oltre alla traduzione, si occupa di altre mansioni fondamentali nel processo di pubblicazione di un testo.
La lista dei professionisti – e delle loro funzioni e responsabilità – che lavorano all’interno delle case editrici è lunga e articolata, soprattutto nelle realtà editoriali più grandi in cui ogni esperto ricopre il proprio ruolo specifico.
Sapete di quali figure professionali stiamo parlando? Se la risposta è no, ci dispiace che abbiate perso questo incontro, e forse non dovreste mai più rischiare di perderne uno.
Per fortuna, siamo qui con il nostro diario di bordo!
Nelle fasi precedenti la sua pubblicazione, il testo ha affrontato un percorso non rapido, né semplice.
Tutto parte dal direttore editoriale, che si occupa dell’organizzazione e approvazione di un calendario editoriale, ossia di tutti i titoli che saranno pubblicati in un anno.
Figura fondamentale è quella dell’editor – i cui incarichi variano a seconda se si tratti di testi di autori italiani o di testi in traduzione – che innanzitutto si occupa del contatto con l’autore o il traduttore e che accompagnerà il progetto fino alla sua realizzazione. Compito dell’editor è anche lo scouting di nuove proposte editoriali sebbene, diciamoci la verità, noi traduttori siamo sempre i primi a mostrarci proattivi in questa fase, per cui si può dire che lo scouting rientri tranquillamente tra le nostri mansioni.
Altra figura rilevante – ma solo nel caso di testi in italiano, non traduzioni – è quella del lettore interno al comitato di lettura della casa editrice, che legge i testi proposti, ne valuta la qualità e la vendibilità e dà il via a quel processo che lo porterà alla pubblicazione.
Il revisore si occupa invece di rivedere il testo reso dal traduttore confrontandolo con l’originale, mentre successivamente il redattore provvederà alla correzione delle bozze per poi consegnarlo all’editor.
Non si giudica un libro dalla copertina (anche se siamo tutti a farlo). Ci vorrà un grafico che ne crei una degna del contenuto.
Sappiamo bene che un libro non esiste non soltanto se non viene letto, ma anche se non se ne parla, ed è qui che comincia il ruolo divulgativo dell’ufficio stampa, attraverso riviste o figure di rilievo disposte a presentare le nuove pubblicazioni durante eventi appositi.
Infine, il social media manager si occupa della promozione attraverso i social network.
Che lungo viaggio che fanno i nostri testi… e per quante mani passano prima di arrivare a quelle del lettore!
Se invece lavorate con le agenzie di traduzione, in genere l’iter è più corto. La figura fondamentale qui è il Project Manager, che si occupa di tutto il progetto, a partire dal contatto con i traduttori per proseguire con i preventivi, la raccolta dei testi e la consegna finale.
Dopo tutta questa “teoria”, lo scambio di esperienze reali ha mostrato la vera faccia di questo mare di parole, punteggiatura e impaginazioni che danno vita ai prodotti di cui siamo tutti dipendenti. (I libri, nel caso non fosse chiaro.)
Pina, la nostra preziosa maître de céremonie, ha raccontato la sua esperienza in quanto lettrice in una casa editrice. Che responsabilità decidere se approvare o meno il lavoro – e il sogno – di un autore!
Un’altra preziosa esperienza è quella condivisa dalla sorridente Antonia che ci ha raccontato che, spesso, le case editrici hanno bisogno di una prova di fiducia dai nuovi traduttori e perciò spesso sono chiamati a operare come correttori di bozze. La ricerca di refusi ed errori di battitura portano un po’ di varietà nel quotidiano di un traduttore e possono spingere a scambi con il creatore del testo per poter giungere a un risultato impeccabile.
Quanti gli argomenti che hanno guidato la nostra ultima chiacchierata e stimolato gran parte dei partecipanti, incuriositi e interessati di saperne di più… presto saranno, sarete, accontentati!
Vi aspettiamo tutti al prossimo incontro, perché ormai ne siamo dipendenti!
Rosaria Russomanno