Ep. 2 – TRADUSPORT • Con Mauro Bevacqua e Stefano Delprete
Un giocatore di basket professionista, idolo delle folle, uno dei più famosi giocatori NBA in attività, un campione che per intelligenza e modo di stare in campo ha conquistato gli appassionati.
Inizia la sua carriera a Philadelphia per poi passare a Denver e approdare ai Golden State Warriors nel 2013, segnando gli anni d’oro della squadra di San Francisco.
Ma Andre Iguodala è prima di tutto un ragazzo afroamericano, nato a Springfield (Illinois) nel 1984 che lotta ogni giorno contro i pregiudizi, si fa strada tra le avversità, taglia traguardi e conquista i suoi sogni con caparbietà.
Una carriera cestistica in ascesa nella Lega di Basket professionistico più famosa e attrattiva del mondo, intervallata da spaccati di quotidianità. La traduzione di una vita fatta di sport, difficoltà, ma anche tanta soddisfazione. Come si tratta a un testo così? Qual è il target a cui si pensa quando bisogna scegliere “l’italiano da utilizzare”? Essendo la NBA così famosa e altrettanto famoso il gergo a essa legata, è meglio optare per un approccio straniante o meglio addomesticare?
Lo abbiamo chiesto al traduttore de “Il sesto uomo” (ADD editore): Mauro Bevacqua – giornalista Sky Sport e a Stefano Delprete – editor di ADD editore. Per scoprire cosa ci hanno raccontato, non vi resta che ascoltare l’episodio!
“Non ero sorpreso da quanto sia incredibilmente violento e razzista questo Paese, dopo tutto sono cresciuto a Springfield. Quello che mi preoccupava era capire quanto la mia sicurezza fosse basata sul fatto che nonostante le persone fossero razziste, il razzismo veniva ancora visto come socialmente accettabile. La gente era razzista, ma nessuno accettava di essere definito in quel modo. Provavano a non farlo vedere in pubblico il che voleva dire che in quei contesti mi sarei potuto sentire più sicuro, ma nell’ultimo anno anche questo era cambiato. C’erano state manifestazioni naziste e gente che sfilava per le strade dietro la bandiera confederata. Erano stati uccisi alcuni neri nelle chiese per le strade. C’erano stati attacchi contro i musulmani. A questo pensi quando ti ritrovi in campo accerchiato da un pubblico di soli bianchi che ha pagato dei soldi per dimostrarti quanto ti odia. Da un lato il basket è soltanto un gioco ma a un livello ben più profondo non può più esserlo.”
(ANDRE IGUODALA con CARVEL WALLACE; “IL SESTO UOMO”; ADD Editore; Torino; 2020 – ACQUISTA CLICCANDO QUI)
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