Del perché ho scelto di avvicinarmi al giapponese
Il 90% delle persone, quando scopre che parlo e traduco dal giapponese, mi chiede “perché hai scelto proprio il giapponese?” No, i cartoni animati non c’entrano. Chiamatemi masochista, ma per me tutto è iniziato dalla scrittura. Quei caratteri, fitti senza spazi sulla pagina, erano come un labirinto in cui il mio sguardo continuava a perdersi, tra un tratto rigido e austero e uno curvo e armonioso, quelle forme raccontavano una storia a me incomprensibile e per questo straordinariamente affascinante. Nella mia mente erano storie bellissime dalle possibilità infinite, parlavano di paesaggi lontanissimi, di persone estranee, di una culturamisteriosa ed enigmatica tutta da scoprire. Evocavano immagini di templi, ciliegi, foreste di bambù, samurai e geishe… Da lì, è stato un salto nel buio. Una scommessa coraggiosa? Una sfida con me stessa? Una fortunata intuizione? Con l’incoscienza che mi…