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Lusofoniamo: Auta Henriqueta de Souza

È bastato un lieve accenno di freddo e qualche addobbo improvvisamente spuntato in strada per ricordarci che il Natale è ormai alle porte. Le città iniziano a brillare di luci colorate, l’atmosfera si profuma di arancia e cannella e, diciamocela tutta, la voglia di panettone – nulla togliere a chi preferisce il pandoro! – o torrone comincia a farsi sentire. C’è un qualcosa di magico in questo periodo, lo definirei un mix tra frenesia da preparativi e nostalgia dell’anno che sta per giungere al termine.

Ma per gli amanti dei libri e della letteratura come noi, il Natale è una pagina bianca che ogni anno si riempie di parole, è il piacere di riscoprire racconti che amiamo sotto una luce diversa o un invito a immergersi nel calore di storie e generi nuovi.

Voglio allora presentarvi la poetessa brasiliana della seconda generazione romantica Auta Henriqueta de Souza.

Nasce a Macaíba, nello stato del Rio Grande do Norte, il 12 settembre 1876, in una famiglia di origini africane durante il periodo di schiavitù, abolita solo nel 1888. Orfana di padre e di madre in tenera età, si trasferisce con i fratelli a Recife dalla nonna materna D. Silvina de Paula Rodrigues – conosciuta come Dindinha – che la cresce con grande amore, offrendole la migliore educazione. Auta a sette anni sa già leggere e scrivere, a undici frequenta il Colégio São Vicente de Paula, gestito da suore vincenziane, dove impara il francese, l’inglese e studia letteratura, compresa quella religiosa. La notte del 15 febbraio 1887, suo fratello Irineu Leão perde la vita divorato dalle fiamme a seguito di un terribile incidente causato dall’esplosione di una lampada di cherosene. Ecco un altro dramma che motiva la predominanza del tema della morte in tutta la sua poesia.

La giovane non si abbatte: studia, recita, verseggia e aiuta le suore, affinando la fede religiosa attraverso la costante lettura del Vangelo. Nonostante la grande forza di volontà e l’ardente impegno, Auta si ammala di tubercolosi all’età di soli quattordici anni e, costretta a interrompere gli studi presso il collegio, prosegue la sua formazione come autodidatta. Diviene allora catechista e scrive molti versi religiosi così da essere considerata una delle più alte espressioni femminili della poesia mistica brasiliana. Collabora con varie riviste come O Paiz di Rio de Janneiro, A Tribuna di Natal e A Gazetinha di Recife, oltre a pubblicare componimenti sotto gli pseudonimi di Ida Salúcio e Hilário das Neves, pratica comune dell’epoca.

Nonostante il suo grave stato di salute, Auta conosce l’amore, il giovane João Leopoldo da Silva Loureiro, ma i fratelli la costringono a rinunciarvi e, poco dopo la rottura, il suo amato muore per la stessa malattia che la affligge. La conseguente frustrazione amorosa diventa quindi fattore determinante delle sue opere, insieme alla religiosità, all’orfanità, al dolore per la morte del fratello e alla onnipresente tubercolosi. La nostra poetessa stringe i denti e termina il suo primo libro intitolato Dhálias, che verrà poi pubblicato con il titolo Horto (prefazione curata da Olavo Bilac), riscuotendo un enorme successo. La malattia prosegue l’assedio al corpo di Auta e il 7 febbraio 1901 la costringe a lasciare questo mondo.

Auta Henriqueta de Souza ha dominato con perseveranza le resistenze maschiliste e le sue poesie sono circolate in numerosi gruppi letterari del Paese. La sua esistenza terrena, segnata da pesanti sofferenze, non le ha impedito di vivere e seguire le proprie passioni, per tale ragione voglio rendere omaggio alla sua forza d’animo, condividendo una delle sue poesie per augurarvi, in anticipo, un sereno e felice Natale.

 

TEMPO DE NATAL

Jesus, servindo sem guerra,

Demonstrou, sem nada impor,

Que o reino da paz, na Terra,

Tão-só precisa de amor.

Auta Henriqueta de Souza.

 

TEMPO DI NATALE

Gesù, servire senza fare la guerra,

Ha dimostrato, senza nulla imporre,

Che il regno della pace, sulla Terra,

Ha soltanto bisogno di amore.

Traduzione mia.

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