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Lusofoniamo: il Mare di Sophia

L’estate è ormai alle porte, le alte temperature fanno già capolino e la voglia di mare viene di conseguenza.

È proprio questo irrefrenabile desiderio di trovare refrigerio tra le acque salmastre che mi spinge a parlarvi di colei che ha scelto il mare come fulcro della sua produzione letteraria, ossia la grande vate portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen.

Sophia nasce a Porto nel 1919 e studia Filologia classica all’Università di Lisbona. Nel 1944 scrive il suo primo libro di poesie, Poesia, che la incorona come una delle maggiori poetesse del Novecento. Sposa l’avvocato, giornalista e politico Francisco Sousa Tavares e diventa madre di ben cinque figli. L’istinto materno le suggerisce di non dedicarsi solo ed esclusivamente alla poesia ma anche alla letteratura per l’infanzia. Per rimanere in tema, A Menina do Mar è la sua prima opera per bambini, pubblicata nel 1958. Sophia racconta la meravigliosa amicizia nata tra un ragazzo e la bambina del mare che, nonostante vivano in due mondi diversi – lui sulla terra e lei nelle profondità degli abissi – riescono a colmare le loro differenze ed eliminare ogni tipo di barriera.

Il ruolo centrale del mare, elemento naturale con cui l’uomo necessita di entrare in intima comunione per salvarsi dalla perdizione, ovviamente prevale anche nei versi della nostra autrice. Eccone un esempio dal libro intitolato Dia do Mar (1947):

 

MAR SONORO

Mar sonoro, mar sem fundo mar sem fim,

A tua beleza aumenta quando estamos sós

E tão fundo intimamente a tua voz

Segue o mais secreto bailar do meu sonho,

Que momentos há em que eu suponho

Seres um milagre criado só para mim.

 

Un altro tema molto caro a Sophia è la Grecia classica, con la sua arte e le sue divinità pagane, modello di armonia e perfezione.

Come diceva mia nonna “le acque chete sfondano i ponti”, infatti dietro la calma e mite facciata di donna raffinata dall’aria sognante, si cela un personaggio scomodo al regime dello Estado Novo contro il quale si oppone, in modo non violento. Sophia si impegna a favore del popolo oppresso della sua terra, con la ferma intenzione di voler dar voce e rappresentare le categorie dei più umili attraverso la poesia come arma di lotta. Tra i suoi numerosi titoli, spicca 25 DE ABRIL, tratto da O nome das coisas (1977), che richiama il grande giorno della Rivoluzione dei Garofani nel 1974:

 

25 DE ABRIL

Esta é a madrugada que eu esperava

O dia inicial inteiro e limpo

Onde emergimos da noite e do silêncio

E livres habitamos a substância do tempo

 

Purtroppo, Sophia muore il 2 luglio del 2004 nella sua Lisbona, lasciando un grande vuoto nel cuore della sua terra che ha amato e difeso, con coraggio e consapevolezza sociale, in onore della sua libertà.

Prendo in prestito e condivido le splendide parole che l’attrice e regista Margarida Gil ha speso per ricordare e ritrarre la grande Sophia de Mello Breyner Andresen:

“Imagino que se Camões tivesse uma princesa preferida, ela seria a Sophia.”

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