Descrizione
“Se la maschera crea da un lato il comico e il buffonesco e dall’altro il deforme e l’orribile, è altrettanto vero che talvolta questi mondi, in apparenza distanti, convergono intrecciandosi in quelli che si potrebbero definire a tutti gli effetti labirinti dell’orrore. Ed è questa la chiave di lettura necessaria per penetrare nell’oscurità dei racconti scelti, in un crescendo di incubi, allucinazioni e disperazione che dilatano il tempo e lo spazio innescando un dubbio strisciante: qual è il vero io? Le sovrastrutture dell’io date dalla società e da valori non condivisi conducono, più o meno consapevolmente, a mostrare parti frammentate e non necessariamente veritiere di se stessi. Ma cosa si cela realmente negli abissi dell’uomo? La domanda resta senza risposta certa, nella vita così come nella letteratura che la rispecchia.
Parallelamente all’orrore si insinua il grottesco, un vero e proprio catalizzatore impiegato per sondare il male, il deforme e l’orribile. L’empietà diviene dunque un trait d’union essenziale, nonché indispensabile, nel delineare i percorsi oscuri degli incubi più temibili: la malattia, la morte, la perdizione dell’anima. Il realismo onirico di tali angosce sfocia nella manifestazione di patologici deliri diurni, come avviene nel caso de Il re dalla maschera d’oro di Schwob in cui l’unica visione conforme alla verità viene veicolata da un cieco che ricorda Tiresia: oracolo divinatorio portatore, in questo caso, di disgrazie.”
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.