Una Community di traduttori amanti dei libri e a servizio della Cultura!

La bottega dei traduttori

  /  Articoli   /  Traduttori del passato: Paavo Cajander, tradurre il sentimento nazionale

Traduttori del passato: Paavo Cajander, tradurre il sentimento nazionale

[A cura di Barbara Barnini]

Gli storici sono concordi nel far risalire la nascita della Finlandia come nazione al 13 maggio 1848, il giorno dedicato a Flora e alla fioritura, quando il presidente della federazione universitaria tenne un discorso e fece un brindisi alla madrepatria. Molti studenti si erano riuniti per la celebrazione e avevano realizzato per l’occasione una bandiera raffigurante un leone incoronato d’alloro su uno sfondo bianco che può essere considerata la prima bandiera finlandese. Alla fine, diverse centinaia di voci intonarono per la prima volta in pubblico, in un parco di Helsinki, l’inno nazionale. La festa studentesca organizzata per celebrare il risveglio primaverile della natura fu un evento importante per il risveglio nazionale del popolo finnico.

Nella seconda metà del XVIII° secolo la lingua finlandese non godeva ancora di uno status ufficiale ed era subordinata al latino, che dominava come lingua letteraria negli ambienti accademici, e allo svedese. La cosiddetta “svedizzazione” della Finlandia, iniziata con la dominazione svedese (1154), aveva rappresentato un fenomeno di forte impatto sociale e culturale, e si era contraddistinta dal punto di vista linguistico per il consolidamento dello svedese come la lingua ufficiale del Paese, sia in ambito amministrativo e burocratico che educativo.

Con la diffusione del nazionalismo romantico all’inzio del XIX secolo, cominciò a farsi sentire anche in Finlandia il bisogno di affermazione e a germogliare il principio di nazionalità.

I fennomani – i patrioti finlandesi – furono i primi a sollevare la questione dell’identità linguistica e culturale e si fecero portavoce delle nuove istanze politiche di liberazione, del sentimento nazionale e della riscoperta delle proprie radici culturali dopo secoli di dominazione svedese e poi russa: 

svedesi non siamo più, russi non vogliamo diventare, quindi lasciateci essere finlandesi.

In questi versi attribuiti al politico e filosofo finlandese J. V. Snellman è racchiuso il credo del movimento dei fennomani.

Le vicissitudini traduttive dell’inno nazionale finlandese, che originariamente era cantato in svedese, esprimono il mutamento del clima politico e culturale del Paese e ruotano attorno a un intreccio di vari letterati-traduttori plurilingui.

Le parole dell’inno sono tratte dalla poesia Vårt land (La nostra terra) che introduce il poema epico Fänrik Ståls sägner (Le avventure dell’alfiere Stål), capolavoro del nazionalismo romantico composto dallo scrittore finlandese di lingua svedese Johan Ludvig Runeberg tra il 1848 e il 1860. 

Nel parco Esplanadi nel centro di Helsinki si trova la statua in onore di Runeberg, realizzata dal figlio, rappresentante una figura femminile appoggiata a una lapide su cui è inciso il testo in svedese dell’inno finlandese.

La traduzione in finlandese della prima e dell’ultima strofa dell’inno fu opera di un collettivo di traduttori di ispirazione nazional-romantica riunitisi intorno al poeta di origine baltico-tedesca Julius Krohn (Wyborg 1835 – Wyborg 1888), docente di letteratura finlandese all’università di Helsinki e uno dei massimi studiosi della poesia popolare finnica. Krohn era di madrelingua tedesca, padroneggiava il francese, il russo, lo svedese, l’inglese, e dedicò tutta la vita allo studio del finlandese verso cui tradusse sotto pseudonimo alcune opere di Runeberg e il romanzo storico di Sir Walter Scott A legend of Montrose (Una leggenda di Montrose)

Successivamente entrò in scena lo scrittore e traduttore finlandese Paavo Emil Cajander (1846 – 1913) che rimaneggiò la traduzione del gruppo di Krohn e dette alle stampe una versione impeccabile con il titolo Maamme (La nostra terra). L’inno di Cajander fu adottato come l’inno nazionale del popolo finlandese e fu accolto con favore come l’espressione di un ridestato sentimento di identità nazionale.

Con la sua versione, Cajander aveva contribuito così all’affermazione della specificità e dell’autonomia di una nazione che si stava muovendo verso l’indipendenza dichiarata il 6 dicembre 1917.

L’opera che lo accompagnò per tutta la vita fu la traduzione metrica, accurata e di alta qualità dei drammi di Shakespeare, iniziata nel 1879 con Hamlet. Tradusse anche dallo svedese la già citata epopea di Runeberg e il volume di Zacharias Topelius Boken om vårt land (Il libro del nostro Paese, 1875), dal norvegese le opere di Bjørnson e dal tedesco il racconto di Otto Ludwig Zwischen Himmel und Erde (Tra cielo e terra, 1856). 

Nel 1934 ad Hämeenlinna, la sua città natale situata nella Finlandia meridionale, è stato inaugurato un busto in suo onore.

È sepolto nel cimitero Hietaniemi di Helsinki.

 

Fonti: le notizie su Paavo Cajander e sulla storia dell’inno nazionale finlandese sono tratte da:

e da me tradotte in parte in italiano.

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.