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Traduttrici del passato: Anne Bacon, madre di Francis Bacon e traduttrice di testi religiosi

[A cura di Barbara Barnini]

Anne Cooke Bacon è stata una letterata inglese di grande erudizione, fervente sostenitrice del puritanesimo radicale e dama di compagnia alla corte dei Tudor (Mary I ed Elizabeth I). La sua importanza nella storia letteraria inglese è legata soprattutto alla traduzione di opere chiave della Riforma Anglicana e perciò merita di essere annoverata tra le traduttrici più talentuose del XVI secolo.  

Anne nacque nell‘Essex, contea dell’Inghilterra orientale, intorno al 1528, proprio quando la riforma protestante stava iniziando a prendere piede in Inghilterra, e crebbe in una famiglia numerosa dalle idee liberali in cui il padre Anthony Cooke, il tutore del futuro re Edoardo VI, si prodigò affinché i suoi nove figli ricevessero un’ottima educazione senza distinzione di sesso. Così Anne fu avviata agli studi umanistici e linguistici, arrivò a padroneggiare il latino, il greco, il francese, l‘italiano, lo spagnolo, e forse anche l‘ebraico. Alla formazione intellettuale umanistica si accompagnò una rigorosa educazione religiosa impartitale in casa con il fine ultimo di promuovere la diffusione della dottrina protestante. 

Nel 1553 sposò Sir Nicholas Bacon, Lord cancelliere sotto la regina Elisabetta I, da cui ebbe due figli Anthony e Francis, il primo divenne parlamentare e agente del servizio di spionaggio inglese, il secondo fu giurista, statista e filosofo, sostenitore dell’empirismo, corrente filosofica sorta nella seconda metà del Seicento che considera l’esperienza come unica fonte valida della conoscenza umana.

Come la sorella Elizabeth, moglie del diplomatico Sir Thomas Hoby, famoso per aver tradotto in inglese Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione, Anne tradusse principalmente testi di argomento religioso. La tematica religiosa e teologica costituisce una costante dei suoi scritti e prova ne sono il cospicuo scambio epistolare con i figli e gli ecclesiastici del tempo, che testimonia il suo fervore puritano, e il lavoro di traduzione.   

Si fece notare presto negli ambienti letterari, a venti anni  tradusse dall’italiano in inglese cinque prediche sulla predestinazione del teologo e riformatore senese Bernardino Ochino e le pubblicò anonimamente con il titolo Sermons of Barnardine Ochine (1548). L’edizione successiva del 1551, contenente una seconda serie di prediche, apparve con il suo nome.

Nella lettera introduttiva all’edizione del 1548, Anne si rivolge al lettore definendolo prima gentle reder (scritto così nell’originale) e poi good reader e si presenta come una traduttrice in erba che deve ancora perfezionare la sua capacità traduttiva:

(…) Wich fyve sermons taken out of the first part of Maister Barnardine sermons, as they be wrytten and publyshed of good zeale to the wealth of many, so it is thy curtisye (gentle reder) to accept them in good parte, and pardon my grosse tearmes as of a begynner, and beare wyth my translation, as of a learner. Obteynynge thys of the good reader, I shalbe redye and wyllynge hereafter when God geveth better knowlege (accordyng as my talent wyll extende) to turne mo godly sermons of the sayd Mayster Barnardine into Englishe for the enformacion of all that desyre to know the truth. For they truely conteyne moch to the defacyng of al papistrie, and hipocrysie, and to the advancement of the glorye of God, and of the benefytes of Christ Jesus. To whom wyth the holye ghost be all honoure and glorye for ever and ever. So be it. God save the kyng and graunt us the truthe of hys worde.

 

(…) Questi cinque sermoni sono tratti dalla prima parte delle prediche di Mastro Barnardine, e sono stati scritti e pubblicati di buona grazia per la prosperità di molti, così abbi la cortesia (gentile lettore) di accettarli con favore, e perdona il mio vocabolario poco curato come quello di una principiante, e sii paziente con me traduttrice che sta imparando. Ottenuto questo dal buon lettore, d’ora in poi sarò disposta di buon grado, qualora Dio voglia concedermi una maggiore conoscenza (a seconda se il mio talento crescerà), di volgere in inglese i divini sermoni del suddetto Mastro Barnardine per l’informazione di tutti coloro che desiderano conoscere la verità. Perché essi, in realtà, contengono molto del deturpamento del papismo e dell’ipocrisia, e del progresso della gloria di Dio e dei benefici di Gesù Cristo. A lui con lo Spirito Santo, onore e gloria nei secoli dei secoli. Così sia. Dio salvi il re e ci conceda la verità delle sue parole.

(la traduzione è mia)

Ochino, che era giunto in Inghilterra nel 1547, aveva infiammato con le sue accese invettive contro la chiesa di Roma gli animi non solo del popolo, ma anche dei nobili inglesi, come la duchessa di Suffolk e il marchese di Northampton. È innegabile, come si evince dal rispetto che Anne gli tributa nell’introduzione, il grande influsso esercitato dal predicatore italiano sulla vita religiosa inglese, che non lasciò indifferente nemmeno Elisabetta Tudor, autrice della versione latina delle sue prediche.

Nel 1564 seguì la traduzione dal latino dello scritto di John Jewel – vescovo di Salisbury e strenuo difensore della Chiesa d’Inghilterra – Apologia ecclesiae anglicanae con il titolo An Apology or Answer in Defence of the Church of England

L’apologia di Jewel incarna le tensioni dell’epoca in materia religiosa, è considerata la prima difesa sistematica della chiesa inglese contro le rivendicazioni della chiesa di Roma e fu composta in latino per rivolgersi principalmente agli accademici europei. La traduzione balzò subito all’attenzione del vasto pubblico, rappresentò un contributo fondamentale in difesa del protestantesimo in Inghilterra, offrì sostegno alle politiche religiose messe in atto dalla regina Elisabetta I e ottenne l’immediato riconoscimento da parte dell‘arcivescovo di Canterbury Matthew Parker, che ne lodò l’accuratezza e la distinzione stilistica e provvide a farla pubblicare, nominando la traduttrice Ladie A. B. nell’introduzione da lui redatta in forma di lettera.  

La considerazione ottenuta nei circoli letterari e teologici in seguito alla pubblicazione della traduzione dell‘apologia, trovò la più autorevole espressione nell’omaggio tributatole dal teologo francese Théodore de Bèze che le dedicò le sue Méditations.

Dopo la morte del marito, Anne assunse la gestione della proprietà di famiglia di Gorhambury a St Albans, nella contea dell’Hertfordshire, e si votò a sostenere i predicatori puritani della provincia. L’interruzione della corrispondenza e la diminuzione delle comparse pubbliche avvolgono nel mistero il periodo conclusivo della sua vita. È presumibile che il giorno della morte fosse vicino alla data dell‘ultima lettera, il 27 agosto 1610, quando Anne scrisse al cortigiano Sir Michael Hicks per invitarlo al suo funerale. 

Anne Bacon fu sepolta nella chiesa di San Michele (St Michael’s Church) a St Albans. Il figlio Francis espresse il desiderio di essere inumato accanto alla madre.

 

Fonti: le notizie biografiche su Anne Bacon sono tratte da:

e da me tradotte in parte in italiano

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