Una rete di incontri, diario di bordo: siamo tornat*!
Dopo diversi mesi di pausa, l’iniziativa “Una rete di incontri” ha avuto luogo con un tema alquanto sensibile per noi traduttori.
Con lo stress di un nuovo inizio, ma grazie a una compagnia formidabile di soci e socie d’eccezione, abbiamo potuto spulciare i meandri oscuri del Personal Branding.
Sapete di cosa si tratta? No? Be’, nemmeno noi!
Scherzetto! Lo sappiamo, eccome.
Il Personal Branding raccoglie tutte le strategie marketing di promozioni di se stessi, strategie particolarmente necessarie nell’epoca del lavoro nel digitale.
Innumerevoli i contenuti che trovate a riguardo nel fantastico mondo dell’Internet, come innumerevoli sono i consigli e le linee guida. L’intento di questo incontro non era dire cosa, come, quando e perché farlo o non farlo. La nostra discussione verteva su quanto senso potesse avere la promozione online di traduttori o traduttrici e su quanto questa autopromozione avesse senso di esser fatta sui social network.
Siamo tutti d’accordo che la promozione della propria figura non si debba fare allo stesso modo su tutti i canali comunicativi.
Pochi e temerari utilizzano YouTube per promuovere e parlare delle traduzioni già effettuate. Ve lo consigliamo soprattutto se avete già un fan club o delle groupies che vi seguono di Salone in Salone. Il caro vecchio Facebook e il più professionale LinkedIn sembrano vincerla alla stragrande per creare rete o per cercare opportunità, soprattutto in gruppi di settore. Instagram, quanto a lui, sembra essere la scelta numero uno di tutti coloro che desiderano farsi conoscere, senza dimenticare che la creazione di contenuti per alimentare l’algoritmo di questo social richiede molto più tempo di quanto ne richieda la traduzione stessa. TikTok e Twitter sembrano non aver trovato ancora il loro vero e proprio posto nel mondo, anche se i contenuti virali di TikTok sembrano alimentare il mare di Internet su cui facciamo surf un po’ tutti.
Il minimo comune denominatore di tutti questi social sembra essere sempre il caro sito web. Bistrattato, costruito con tecniche rudimentali degli strumenti open source, o con i consigli dei migliori webmaster dell’epoca contemporanea, il sito web sembra il miglior modo di promuovere la propria persona e attività e, grazie a tecniche avanzate di arrangiamento come talento innato di chi fa della traduzione il proprio mestiere, d’illustrare il proprio portfolio di traduzioni eccezionali.
La vera chiave di un Personal Branding di successo sembra sia innanzitutto la capacità di abbandonare la propria zona di comfort e affrontare il mondo mediatico dei social. Certo, questo non vuol dire che la comunicazione vada fatta con leggerezza o sommarietà. Bisogna saper curare la propria comunicazione, cercando di trasmettere i valori che ci contraddistinguono e in cui crediamo.
La discussione è stata molto più aperta e meno strutturata di così, ma gli scambi tra punti di vista diversi, scelte di palette o meno, visioni anti-social-network e pro-social-network si sono incontrate in discussioni che hanno arricchito il bagaglio di tutti e hanno permesso di rendere questi incontri un altro momento di convivialità che La bottega dei traduttori è capace di offrire.
Abbiamo anche voluto proporre un giochino ai partecipanti dell’incontro. Riuscite a scegliere sette emoji per raccontare il vostro brand? Spunto ritrovato da un TED talk molto ispirante, si è rivelato un giochetto non così semplice come credevamo, eppure ci siam riusciti!
Insomma, se non fosse stato per il brontolio dei nostri stomaci o per il richiamo di pizze fumanti, la discussione sarebbe durata a oltranza, perché non si ha mai voglia di andar via, quando si sta bene!
Quale sarà il tema del prossimo incontro? Ve lo sveleremo presto!
Le coordinatrici: Selenia Amato, Valeria Ebana, Rosaria Russomanno e Sara Vaccarini